mercoledì 31 dicembre 2008

guelfi e ghibellini

Forlì, elezioni. Ipotesi di una seconda lista per il Pd
da romagnaoggi:


















«Superate le primarie, ora il nuovo fronte di polemica all'interno del Pd a Forlì si chiama lista alternativa. Sarebbe, infatti, al vaglio di un gruppo di dirigenti dei democratici, attribuili in parte agli ex Ds ed in parte ad ex esponenti della Margherita, la costituzione di una seconda lista alle elezioni amministrative. Con lo scopo di far ‘pesare' la propria presenza sullo scacchiere del programma e soprattutto degli uomini che accompagneranno il candidato sindaco Roberto Balzani.
E' un'ipotesi che non viene smentita dal segretario territoriale, Alessandro Castagnoli, che interpellato si limita a spiegare che il 12 gennaio sarà la direzione territoriale del partito ad affrontare, eventualmente, la questione. "Di certo prima del 6 gennaio non avrò elementi sufficienti per valutare la situazione", spiega Castagnoli.»

I termini guelfi e ghibellini indicano le due fazioni che dal XII secolo sostennero in Germania, nel contesto del conflitto tra Chiesa ed Impero, rispettivamente la casata di Baviera dei Welfen (pronuncia velfen, da cui la parola guelfo) e quella di Svevia degli Hohenstaufen, signori del castello di Waiblingen (da cui la parola ghibellino), in lotta per la corona imperiale dopo la morte dell'imperatore Enrico V (1125), che non aveva eredi diretti.

All'interno delle città, la stessa dicotomia, superando il tradizionale significato di lotta politica tra papato e impero, si ripropose poi nella lotta tra le fazioni guelfa e ghibellina della popolazione, entrambe volte ad esercitare dominio del comune.In Italia, dunque, vi furono città come Firenze, Milano e Mantova che abbracciarono la causa guelfa, altre come Forlì, Pisa, Siena e Lucca che sposarono la causa imperiale.

La scelta aveva varie motivazioni: in primo luogo, la ricerca di autonomia spingeva città nominalmente sotto controllo imperiale a cercare alleanza nel Papato (come è il caso di Milano) e città nominalmente sotto l'influenza papale a cercare l'appoggio dell'Impero (come è il caso di Forlì); in secondo luogo, si sceglieva un partito per semplice opposizione al partito in cui si era schierata la città rivale (se Milano è guelfa, Pavia deve essere ghibellina; se Forlì è ghibellina, Faenza sarà guelfa, e così via...), in base al vecchio principio "il nemico del mio nemico è mio amico".

giovedì 18 dicembre 2008

da parcheggiato a parcheggiatore

"Promozione e turismo" in liquidazione
romagnaoggi.it 18 dicembre 2008

«FORLI' - Si chiude l'esperienza di "Promozione e turismo", il braccio commerciale dell'aeroporto di Forlì, che da mercoledì è stata ufficialmente messa in liquidazione. A deciderlo sono stati i soci, guidati dal Comune di Forlì (che era quello di maggioranza) e tra cui figurano anche Seaf, Setram, Camera di Commercio, Confindustria, Cna, Confargianato e i Comuni d Ravenna, Cervia e Cesenatico. Aride Missiroli è il commercialista scelto per gestire la liquidazione.

Seaf (società di gestione dello scalo forlivese) includerà al suo interno tutte le attività commerciali che erano seguite da Promozione e Turismo, alla cui presidenza era stato nominato l'ex sindaco di Castrocaro, Maurizio Fussi, come successore di Raffaele Schiavo
(ex capo della ragioneria del Comune di Forlì).

L'ex sindaco di Forlì, Franco Rusticali, oggi presidente di Seaf, ha spiegato che i soci della società commerciale hanno rifiutato l'ipotesi di costituire una società analoga a "Promozione e turismo" sotto altra forma, con altre funzioni e con costi differenti.

Il piano da 102 milioni di euro di investimenti presentato martedì in Provincia, mercoledì è stato illustrato in commissione comunale, dove sono fioccate le criticità. "E' un libro dei sogni- dice Lauro Biondi (Pri), un investimento di 40-50 milioni di euro non lo farebbe nessuno in questo periodo". "Piu' che un colpo d'ali questo e' un colpo e basta: questo business plan e' fantascientifico", attacca Paolo Farneti (Fi-Pdl). Sottolinea un altro aspetto Alessandro Ronchi (Verdi): "Se il privato entrasse col 60%, e' difficile pensare che l'ente pubblico sara' in grado di governare l'aeroporto".»

Ultima ora n° 1:

«il Consiglio Provinciale è convocato in sessione ordinaria per le ore 15.00 di GIOVEDI’ 18 DICEMBRE 2008 e ore 09.30 di VENERDI’ 19 DICEMBRE 2008

La riunione si terrà nella sala consiliare della Residenza Provinciale – Piazza Morgagni, 9 Forlì e tratterà gli argomenti elencati nel seguente ordine del giorno:

1) Comunicazioni della Presidente del Consiglio;
2) Comunicazioni del Presidente della Giunta;
3) Approvazione dei verbali della seduta del 17 novembre 2008;
servizio finanze, bilancio e provveditorato
4) Emendamenti al bilancio di previsione 2009 e al bilancio pluriennale 2009-2011;
5) Approvazione bilancio di previsione esercizio 2009, bilancio pluriennale 2009/2011 e relazione previsionale e programmatica;
6) Ordini del giorno di indirizzo al bilancio;
7) Promozione e Turismo Società Consortile per Azioni – Liquidazione

ultima ora n° 2:

«ARGOMENTO AGGIUNTIVO IN CONSIGLIO PROVINCIALE
Il capitale sociale della SEAF
Se ne discute giovedì 18 e venerdì 19 nell’aula del Palazzo dei Signori della Missione

La Presidente del Consiglio Provinciale di Forlì-Cesena, Bruna Baravelli comunica che al Consiglio Provinciale, già convocato in sessione ordinaria per giovedì 18 dicembre 2008 (ore 15,00) e venerdì 19 dicembre 2008 (ore 9,30),

è aggiunto il seguente punto:
Società S.E.A.F. S.p.a. – RICOSTITUZIONE DEL CAPITALE SOCIALE FINO ALL’IMPORTO DI € 3.098.000







Sembra che anche Aurelio Saffi sia rimasto perplesso dagli sviluppi della vicenda !

"L'idea che tante fatiche e tanti pericoli dovessero procacciargli almeno la gratitudine delle generazioni che ora hanno una patria, non gli sfiorò neppure il pensiero.

Chi ha conosciuto Aurelio Saffi, il confidente di Mazzini, il triumviro della Repubblica Romana, il repubblicano convinto, cospiratore e combattente, può dire quanto egli fosse ingenuamente e profondamente buono. La sua tolleranza per l'opinione altrui arrivava fino allo scrupolo e la dolcezza dell'animo aveva delicatezze femminili.

Vedeva le cose e gli avvenimenti dall'alto e dalla piccola realtà saliva subito alle idealità e, se volete, anche alle illusioni di una filosofia umanitaria e generosa.

Povero Aurelio! Quanti l'avranno dimenticato a quest'ora; quanti l'avranno in cuore come un rimorso! Ben fortunati noi se possiamo rievocare "la cara e buona imagine paterna" coll'animo sicuro con cui gli stringevamo rispettosamente la mano leale."

da Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti). "Brani di vita" – Nicola Zanichelli, Bologna, 1908

mercoledì 17 dicembre 2008

Balzani: "Non me l'aspettavo: ora ragioniamo insieme sul futuro"


Forlì, primarie. Balzani: "Espelliamo le tossine, poi ragioneremo sul futuro"
(romagnaoggi.it 15 dicembre 2008 - 19.57)

Forlì, primarie: Roberto Balzani batte Nadia Masini...
(romagnaoggi.it 14 dicembre 2008)

da "commenti" sul blog forliperbalzani.it ... claudio scrive:

«Balzani ha in un qualche modo rappresentato la novità politica rispetto allo status degli ultimi decenni (dalla “seconda repubblica” dei cosiddetti “partiti leggeri” e “ad personam”) adottando un metodo di ascolto e confronto con i cittadini dimenticato da tempo (almeno dalla fine dei partiti popolari di massa).

Nell’intervista rilasciata alla stampa locale (http://www.romagnaoggi.it/forli/2008/12/8/110166/) in occasione dell’anteprima del “suo programma di mandato” ha affermato che il primo impegno sarà quello di promuovere “la partecipazione informale dei cittadini, andando da loro nei quartieri, costruendo assieme a loro l’agenda dell’Amministrazione, con la partecipazione dal basso”. Accanto a questa partecipazione, occorrerà affiancare anche “una diagnostica puntuale e precisa degli eletti, che sarà consultabile su internet da tutti e mostrerà cosa ciascun eletto ha in pancia: storia, professione, competenze”.

In queste poche righe ho riscontrato la vera novità di Balzani, futuro Sindaco per una nuova Forlì.

La prospettiva di adottare metodologie e prassi gestionali della “cosa pubblica” improntate sul modelli di democrazia partecipativa (il bilancio partecipato, i forum dei cittadini, i referendum propositivi, ecc.) sono l’unica alternativa politica praticabile per superare lo stallo del confronto con i cittadini che ha caratterizzato le ultime legislature.

L’autoreferenzialità dei politici “di professione” e l’uso indiscriminato della “delega in bianco” hanno snaturato il senso stesso di solidarietà e di partecipazione democratica generando il fenomeno dell’astensionismo e della rinuncia all’attivismo politico.
Un distacco culturale che ha interessato, guarda caso, proprio l’elettorato di centrosinistra.

I casi recenti (nazionali) sono lì a dimostrarlo ma se si guarda a fondo e più vicino a noi si scopre che la “gente comune”, i “cittadini”, non sono poi così apatici come i nostri politici di apparato di partito vorrebbero.

Il “risultato elettorale” della lista civica di Castrocaro dimostra che il mancato ascolto (e non solo), da parte degli amministratori pubblici delle istanze e delle esigenze reali dei propri concittadini, produce effetti indesiderati e collaterali proprio ai partiti stessi dell’”ultima generazione”.

Non deve quindi meravigliare se elettori che negli ultimi anni erano “piombati nell’oblio politico” o che si erano fatti attrarre dal “decisionismo del centro destra” si siano fatti convincere da alcune idee di fondo promosse dallo stesso Balzani (http://www.romagnaoggi.it/forli/2008/12/6/110137/) “La partecipazione dei cittadini non può essere limitata solo alla richiesta del voto” e, “L’ascolto deve essere praticato con continuità, i cittadini devono concorre alle scelte”.

Come credo molti altri forlivesi che hanno riposto la loro fiducia su Balzani, mi auspico che anche le dichiarazioni di Lorenzo Ciapetti (”Il metodo della partecipazione deve avere continuità deve servire anche per mediare tra gli antagonismi e gli interessi divergenti, non può essere solo finalizzato alla richiesta del voto”.), diventino realmente praticabili anche a Forlì per ri-generare e ri-attivare i cittadini alla vita della propria comunità locale.»


album di Forlì per Balzani

giovedì 11 dicembre 2008

AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

BERLUSCONI, NO DIALOGO, SU GIUSTIZIA CAMBIO COSTITUZIONE/ANSA MIO GOVERNO È PARADISO; MAI AL TAVOLO CON SINISTRA MARXISTA (di Milena di Mauro) (ANSA)

«Fin quando sarò al governo non mi siederò mai ad un tavolo con questi individui».

Per l'ennesima volta Silvio Berlusconi sbatte risoluto la porta del dialogo in faccia alla sinistra. Sulla giustizia come su tutto il resto.

«Marxisti leninisti», li bolla il premier, citando Dante per dire invece che il suo governo è «un nuovo inizio, il Paradiso che promette all'Italia il cambiamento necessario».

A partire da una riforma della giustizia, da fare anche mettendo mano alla Costituzione, che «si può cambiare dando poi l'ultima parola ai cittadini, perchè questa è la democrazia». (ndr. articolo 138)
Assai irritato dalle parole durissime pronunciate ieri da Walter Veltroni, Berlusconi affonda convinto che il Pd non si smarcherà mai da Di Pietro.

Avanti da soli, sprona perciò deciso il premier. Anche se è «difficile» che la riforma possa farsi entro Natale.

Una proposta arriverà presto in Parlamento e «garantirà i cittadini con la separazione degli ordini, perchè un pubblico ministero deve avere gli stessi diritti doveri di un avvocato, andare dal giudice, bussare la porta e prendere un appuntamento».

Dialogo non ci sarà, dunque. «Non accetto di parlare con questo tipo di persone - argomenta fermo Berlusconi mentre presenta il nuovo libro di Bruno Vespa - Non posso dialogare con chi accusa l'avversario di essere Hitler, il diavolo, di non avere voce in capitolo sulle questioni morali. Questa sinistra non è democratica, non è riformista».

E chi ora chiede al Cavaliere un ripensamento sull'Iraq, sappia che «l'Italia non ha partecipato alla guerra. Semmai è stato D'Alema ad autorizzare le bombe sulla Serbia».

Solo al mattino, Berlusconi scherzava in una lunga intervista ad un rotocalco patinato: «Non vi libererete di me tanto presto, mi sento ancora un ventenne nello spirito e nella voglia di fare. Non ho mai avuto defaillances».

Un piglio decisionista che, poche ore più tardi, confermerà seduto accanto al conduttore di 'Porta a Portà, per presentarne il «grande affresco che ricorda il poema dantesco», dove il Paradiso si incarna nel Berlusconi IV. Così il premier, alla vigilia del Consiglio europeo che discuterà di clima, annuncia che porrà «senza nessuna esitazione il veto, se saranno colpiti gli interessi italiani in modo eccessivo».

E in un giro di orizzonte a 360 gradi, garantisce deciso che «non ci sarà nessun aumento delle truppe italiane in Afghanistan», sostiene sicuro che «per la nuova Alitalia siano da preferire accordi commerciali con partner stranieri ad ingressi nel capitale», promette che penserà «ad un aumento degli amortizzatori sociali con fondi Ue se la crisi di estenderà».

E ancora Berlusconi torna a bacchettare «la scandalosa tv pubblica, dove il dileggio del premier è all'ordine del giorno». E ribadisce di non aver nulla a che fare con le scelte in Vigilanza e ai vertici Rai: «Non me ne sono interessato e non me ne voglio interessare. Villari? Mai conosciuto, anche se un certo Orlando mi accusa di aver lavorato per la sua elezione». Quanto a Sky, nel mirino sono ancora «le becere accuse ricevute per aver riportato alla norma l'Iva di un'azienda che ha superato in utili sia Rai che Mediaset ed ha già agevolazioni come il monopolio satellitare e nessun vincolo sulla pubblicita».

C'è ancora spazio per ricordare con fermezza all'Udc di Pier Ferdinando Casini che «le porte sono spalancate, ma dentro al Pdl» e dire che la legge elettorale per le europee resta quella attuale, senza preferenze.

Anche l'Italia, Paese tanto amato, merita il rimbrotto del premier, che la vede «provinciale», «non più caput mundi» e la sprona al cambiamento.

Parole tenere solo per la moglie Veronica, tornando sulla solitaria presenza di lei alla prima scaligera domenica scorsa. «Volevo farle una sorpresa, ero tornato a casa per accoglierla al suo ritorno ma mi sono ritrovato solo da solo».
E a Vespa che galante sottolinea l'eleganza della mise della first lady: «Ho visto. Ed anche molto apprezzato».(ANSA). DU 10-DIC-08 21:36 NNN

domenica 7 dicembre 2008

"La partecipazione dei cittadini non può essere limitata solo alla richiesta del voto"

Forlì, primarie. Balzani: "Cittadini da coinvolgere non solo per chiedere il voto"

da romagnaoggi 6 dicembre 2008

"La partecipazione dei cittadini non può essere limitata solo alla richiesta del voto". Il Comitato "Forlì per Balzani" lo dice senza mezzi termini nell'illustrare gli esiti della campagna di ascolto compiuta dal candidato sindaco Roberto Balzani alle primarie del Pd del 14 dicembre. "L'ascolto deve essere praticato con continuità, i cittadini devono concorre alle scelte" ...
(clicca sull'immagine del libro "la Romagna" per leggere un'intervista a Roberto Balzani)

... "Il metodo della partecipazione deve avere continuità - dice
Lorenzo Ciapetti, esperto di economia - deve servire anche per mediare tra gli antagonismi e gli interessi divergenti, non può essere solo finalizzato alla richiesta del voto". (vedi anche "Prima ascoltare poi decidere: Balzani interroga i forlivesi")

Insomma occorre passare dalla partecipazione rappresentativa, quella del Consiglio comunale, delle circoscrizioni e dei quartieri, ad una partecipazione diretta dei cittadini: "Non siamo utopici ma esperienze di bilancio partecipato dai cittadini in altre realtà si sono fatte e anche a Forlì si possono fare".

Di queste idee e dell'intero programma Balzani parlerà martedì sera alla Sala congressi della Fiera di Forlì (via Punta di Ferro) in occasione della presentazione pubblica alla città del suo programma. Una presentazione al di fuori degli schemi tradizionali, accompagnata da musica e parole e dalla voce di David Riondino.

Idee programmatiche

Cara Elettrice, Caro Elettore,

ti presento una rassegna delle mie idee programmatiche, frutto di una campagna d’ascolto
molto ricca e vivace e dei tanti contributi di tanti volonterosi amici e compagni di strada.
Non sono tutte, ovviamente. Sono quelle sulle quali potrai misurare la differenza rispetto ad altri candidati e ad altri modo d’impostare la politica locale.

Metodo
La politica, così come si presente oggi in Italia, dal centro giù giù a cascata fino alle città e ai paesi, secondo me non funziona. I cittadini sono sempre più sudditi ... io credo
che il Pd avrà la possibilità di affermarsi, in Italia, solo se saprà far funzionare la macchina
della partecipazione dal basso. Ma non in senso demagogico: occorre che i cittadini
partecipino, decidano, e poi verifichino. Il poco tempo che hanno a disposizione dev’essere messo a frutto.
Quindi, per i politici: limite delle due legislature, parità di genere per affermare una
presenza femminile più di quanto oggi sia avvenuto, inclusione di giovani e di individui
selezionati sulla base del merito. Essi dovranno rendere pubblici i loro redditi attraverso
un’apposita anagrafe degli eletti. Dovranno inoltre – almeno così sarà, se diventerò
Sindaco – documentare attraverso strumenti di comunicazione accessibili (penso ad
Internet) l’esito dei principali progetti varati dall’amministrazione, perché ciascuno possa
rendersi rapidamente conto di quanto si è speso e di come lo si è speso.
Ma ci sono doveri anche per i cittadini: partecipare vuol dire impegnarsi di più, tenere le mani sulla democrazia. Il Comune cercherà di avvicinarsi, di ascoltare: i cittadini dovranno reagire, chiedere, controllare. La libertà ha un prezzo che dobbiamo pagare tutti.

... consentire (attraverso nuove tecnologie) la semplificazione dei processi burocratici, l’accesso da casa ai servizi da parte del cittadino e delle imprese, l’uso a scopo educativo di progetti viaggianti su supporto elettronico o addirittura la partecipazione dei cittadini, attraverso forme di referendum e d’inchieste rapide. In questo modo, la componente più anziana della società potrà usufruire più facilmente (cioè senza code) dei servizi erogati secondo criteri tradizionali.

sabato 6 dicembre 2008

baracca & burattini

L’ambigua deriva della comunicazione nella dialettica politica. La televisione è il principale strumento utilizzato per formarsi un’opinione sull’offerta politica in campagna elettorale (il 78,3% degli elettori, in crescita rispetto alla precedente tornata elettorale del 2006). Segue la carta stampata (20,8%). I rapporti non mediati, come il confronto con familiari e parenti (16,7%), la partecipazione diretta a incontri politici, comizi e assemblee (9,8%), o anche le discussioni con amici e colleghi (9,2%), sono canali preferenziali per quote via via decrescenti di elettori. Internet è la fonte informativa per una fetta ancora minoritaria del corpo elettorale (7,6%, in crescita rispetto alla precedente rilevazione), con un livello di importanza assimilabile ai tradizionali volantini e materiali di propaganda dei partiti, e maggiore di quella attribuita a un altro mezzo tradizionale come la radio (6,3%, in netta flessione rispetto al 13% registrato alle elezioni del 2006). Nel complesso rapporto tra potere politico e media, si nota anche che nell’ultima legislatura si contano 64 deputati giornalisti (la quarta professione rappresentata alla Camera, dopo avvocati, dirigenti e imprenditori, prima dei funzionari di partito) e 28 giornalisti senatori (la sesta professione attualmente rappresentata al Senato): praticamente c’è un giornalista ogni dieci parlamentari. Ma si registra anche un pericoloso crollo della fiducia nei media (senza eccezioni per nessun mezzo), più bassa in Italia che negli altri Paesi europei. La stampa gode della fiducia del 36% dei cittadini (il valore medio in Europa è pari al 44%); la televisione è il mezzo di cui gli italiani si fidano di meno (solo il 35% la ritiene affidabile, valore che sale al 53% nella media europea); si fida della radio il 42% degli italiani (è il mezzo di comunicazione considerato più attendibile, ma con un consenso comunque inferiore al 61% medio europeo); infine, Internet è pienamente apprezzata dal 35%.

(Il Rapporto Annuale 2008 - 42° Rapporto sulla situazione sociale del paese - Censis)

domenica 26 ottobre 2008

"BISOGNA FERMALI, ANCHE IL TERRORISMO PARTI' DAGLI ATENEI"

tratto dal sito "rassegna stampa" del Governo italiano


Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008

INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» di ANDREA CANGINI - ROMA PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.

Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figurac- cia».

Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».

Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...

«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».

Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che in- dottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica:

spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Quale incendio? «Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.

E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

E` dunque possibile che la storia si ripeta? «Non è possibile, è probabile.

Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio del- la contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.

La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».

CONFRONTO «Ieri un Pci granitico oggi Pd ectoplasma Perciò Berlusconi dev`essere prudente» [.]

APPELLO AL PRESIDENTE NAPOLITANO PER FARE CHIAREZZA SULLE RECENTI DICHIARAZIONI DEL SEN. COSSIGA

e c'è chi ... ha il coraggio di denunciare Cossiga ... W l'idealismo ....


venerdì 17 ottobre 2008

l'Onnipotente non ha indirizzo

Usa, un senatore vuole fare causa a Dio
"Respinta, l'Onnipotente non ha indirizzo"

Aveva fatto causa a Dio, responsabile, a suo dire, di aver diffuso paura e terrore in tutto il mondo. Ma il procedimento giudiziario non avrà alcun seguito: un giudice del Nebraska lo ha infatti respinto, perché Dio non ha alcun indirizzo al quale poter notificare l'avvio della causa. Si chiude così la vicenda che vede protagonista lo storico senatore democratico del Nebraska, Ernie Chambers, che, il 14 settembre dello scorso anno, aveva depositato la sua provocatoria causa in una corte del Nebraska. (... continua) da la repubblica.it

Un professore di diritto ha selezionato le 20 vicende giudiziarie del mondo piu' bizzarre
Le cause strane: anche Dio a processo
Un detenuto ha chiesto i danni al Signore per non averlo tolto dai guai. Una donna contro il marito: mai orgasmi

LONDRA - Chi frequenta abitualmente uno studio legale sa che a volte le persone si rivolgono a un avvocato per i casi più strani. Capita poi che alcuni di queste bizzarre controversie diventino delle vere e proprie cause legali. Il quotidiano inglese The Times ha chiesto a Gary Slapper, un noto professore di diritto che ama conoscere gli aneddoti più divertenti discussi nei tribunali di tutto il mondo, di stilare una sorta di classifica delle 20 cause legali più bizzarre della storia. E' inutile sottolineare che molte di queste controversie, sebbene siano state discusse in normali processi, siano state presto archiviate.

TV E ORGASMO - La prima causa ricordata da Slapper fu intentata nel 2004 dall’ americano Timothy Dumouchel contro una tv locale, perché secondo il cittadino di Fond du Lac, paese del Wisconsin, questa rete televisiva era colpevole dell'obesità di sua moglie e della "accidiosa teledipenza" di suo figlio. Dumouchel tentò di difendere così le sue ragioni: "Sono un accanito fumatore e bevitore e mia moglie è un'obesa perché da circa 4 anni guardiamo la tv ogni giorno». Ben presto questa causa fu archiviata. Segue tra gli aneddoti raccolti dal professor Slapper la storia di una donna brasiliana che fece causa al suo partner perché quest'ultimo non le faceva raggiungere mai l'orgasmo. La donna, originaria della cittadina carioca di Jundiai, affermava che il suo compagno era solito interrompere le prestazioni sessuali dopo aver raggiunto un precoce piacere, lasciandola sempre insoddisfatta. (continua ...) da il corriere della sera.it


Ma Dio (se esiste) dove abita? Qualcuno si è posto la domanda e una risposta (forse) l'ha trovata !!!

DOVE DIMORA DIO?

Sappiamo che nessun edificio può contenere Dio. Non lo si può trovare nella cattedrale di San Pietro al Vaticano. Non è neanche nella cattedrale di San Patrizio a New York City. E non è neanche in una delle grandi cattedrali europee. No, come affermò Paolo sul Monte Marte ad Atene: “Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo” (Atti 17:24). Per dirla in breve, se cerchiamo il luogo ove dimora Dio in qualche edificio, non lo troveremo. (dal blog di David Wilkerson)

Dove dimora Dio?
Un giorno che ricevette degli ospiti eruditi, Rabbi Mendel di Kozk li stupì chiedendo loro a bruciapelo: "Dove abita Dio?" Quello risero di lui : "Ma che ti prende? Il mondo non è forse pieno della sua gloria?".
Il Rabbi diede lui stesso la risposta alla domanda. "Dio abita dove lo si lascia entrare". (continua da ... nativitadelsignore.it)

Domanda: "Dio esiste? Ci sono prove dell’esistenza di Dio?"
Risposta: Dio esiste? Trovo interessante che si dia così tanta attenzione a questo dibattito. Le ultime statistiche ci dicono che più del 90% della popolazione mondiale di oggi crede nell’esistenza di Dio o di qualche potenza superiore. Eppure, in qualche modo la responsabilità viene posta su coloro che credono che Dio esista, affinché essi dimostrino che Egli esiste davvero. Per quanto mi riguarda, io credo che dovrebbe essere il incontrario (continua da ... gotquestions.org)

Si, Dio esiste
Naturalmente dimostrare l’esistenza di Dio non è cosa facile. Sull’argomento esistono centinaia di testi ed è opportuno avvicinarne qualcuno per cercare di farsi un’idea della complessità dell’argomento. Ma non ritengo indispensabile leggere decine di testi per poter iniziare ad abbozzare la propria idea personale. Ormai, tutti o quasi, abbiamo una sufficiente cultura di base, tale da permetterci di ragionare su questo argomento che comunque è di per sé così stimolante che da sempre, in tutte le civiltà, tutti i popoli si sono messi alla ricerca di quel “qualcosa” che sta al disopra degli uomini e che governa quantomeno gli eventi naturali. Quel “qualcosa” che governa appunto la vita e la morte, gli astri del cielo, il tempo che scorre. (continua ...)

Sono questi i dubbi attuali dell'umanità !!!

Il grafico mostra la popolazione mondiale al 2002 di Paesi con oltre 5 milioni di abitanti
  • In Arancione i Paesi con oltre 100 milioni di abitanti
  • in Celeste quelli tra i 50 e i 100 milioni
  • in Verde i Paesi tra i 40 e 50 milioni di abitanti
  • in Giallo quelli tra i 30 e i 40 milioni
  • Color lavanda i Paesi tra i 20 e i 30 milioni di abitanti
  • in Rosa dai 10 ai 20 milioni
  • in Grigio i Paesi tra i 5 e i 10 milioni di abitanti

Ricchi e poveri: ripartizione della popolazione mondiale

anno

popolazione

incremento annuo

ripartizione%


ricchi

poveri

mondo

ricchi

poveri

mondo

ricchi

poveri

mondo

1900 563 1071 1634


52,57 65,54 100
1920 654 1203 1857 0,76 0,58 0,64 54,36 64,78 100
1930 727 1309 2036 1,06 0,84 0,92 55,54 64,29 100
1940 794 1473 2267 0,88 1,18 1,07 53,90 64,98 100
1950 809 1711 2520 0,19 1,5 1,06 47,28 67,90 100
1960 911 2110 3021 1,19 2,1 1,81 43,18 69,84 100
1970 1003 2695 3698 0,96 2,46 2,02 37,22 72,88 100
1980 1080 3364 4444 0,74 2,22 1,84 32,10 75,70 100
1990 1143 4141 5284 0,67 2,08 1,73 27,60 78,37 100
2000 1186 4972 6158 0,37 1,83 1,53 23,85 80,74 100

Valutazioni Nazioni Unite (1920-2000) e Livi Bacci (1900), in Massimo Livi Bacci, Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, 1998, p. 188.

La mappa della fame nel mondo
Le proporzioni delle persone sottonutrite (1998-2000)

















ALCUNI DATI:

  • Il 20% della popolazione mondiale consuma l'80% delle risorse.
  • Un cittadino americano o europeo consuma quanto 33 rwandesi.
  • Metà della popolazione mondiale, cioè circa 3 miliardi di persone, per vivere ha a disposizione meno di 2 dollari al giorno.
  • Fra loro, 1,2 miliardi (500 milioni nell'Asia meridionale e 300 milioni in Africa) vivono con meno di 1 dollaro al giorno.
  • Il miliardo di persone che vive nei paesi del Nord guadagna il 60% del reddito mondiale, i 3,5 miliardi che vivono nei paesi a basso reddito guadagnano meno del 20%.
  • In Italia il 12% delle famiglie, quasi 8 milioni di persone, vive sotto la linea di povertà.
(da ... IV° Rapporto "cittadini invisibili" Caritas Italiana e Fondazione Zancan)


per saperne di più ... http://www.fao.org/kids/it/


Conclusione ... se Dio esiste non abita certamente fra gli esseri viventi (e dotati di un minimo di intelligenza "umana") nel pianeta "terra" ...

lunedì 6 ottobre 2008

per avere in parte ceduto all’amico dopo averlo confezionato, uno spinello di marijuana ..... è reato penale

Corte di Cassazione – Sez. Quarta Penale – Sent. del 26.09.2008, n. 36876 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE QUARTA SEZIONE PENALE UDIENZA PUBBLICA pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da : 1) … omissis … avverso SENTENZA del 1/02/2007 CORTE APPELLO di MILANO visti gli atti, la sentenza e il ricorso udita in PUBBLICA UDIENZA a relazione fatta dal Consigliere FOTI GIACOMO Udito il Procuratore Generale che la concluso per l’inammissibilità del ricorso OSSERVA Con sentenza del 15 febbraio 2007, la Corte d’Appello di Milano, in parziale riforma della sentenza del Gup presso il tribunale di Sondrio, del 30.10.03, resa nelle forme del rito abbreviato, ha ribadito la penale responsabilità di in ordine al reato di cui all’art. 73, Co. 5, del dpr n. 309/00 - per avere in parte ceduto all’amico dopo averlo confezionato, uno spinello di marijuana - sol sostituendo la pena detentiva inflitta dal primo giudice con la corrispondente pena pecuniaria. Avverso tale sentenza propone ricorso, per il tramite del difensore, l’imputato che, con unico motivo, deduce manifesta illogicità della motivazione della sentenza impugnata e erronea applicazione dell’art 73 del citato dpr, laddove la corte territoriale ha ritenuto che la sostanza stupefacente rinvenuta nella disponibilità dell’imputato fosse destinata allo spaccio e non, come da questi sostenuto, all’uso personale ed all’uso comune con amici in conseguenza di un accordo che ben avrebbe potuto essere anche tacito, conseguente ad una prassi invalsa tra i due. In ogni caso, si sostiene ancora nel ricorso, l’imputato certamente si riproponeva, al momento dell’acquisto della droga, di consumarla insieme con l’amico; proposito che ben avrebbe potuto esser conseguenza dell’errata convinzione di dare corso ad un accordo tacito con il … omissis … Il ricorso è infondato e deve essere rigettato, essendo del tutto inesistenti i vizi dedotti. In tema di consumo di gruppo di sostanza stupefacente, questa Corte ha affermato che, perché una tale ipotesi possa ritenersi riscontrata, “occorre che la sostanza sia stata acquistata da uno dei componenti il gruppo su preventivo mandato degli altri, in vista della futura ripartizione, ed attraverso una partecipazione di tutti alla predisposizione dei mezzi finanziari occorrenti, di talchè possa affermarsi che l’acquirente agisca come “longa manus” degli altri’ e che il successivo frazionamento della sostanza acquisita sia solo una operazione materiale di divisione senza trasferimento dall’uno all’altro di valore”. E’ stato, ancora, affermato che “‘la condotta di un soggetto acquirente di sostanze stupefacenti può ritenersi non punibile, perchè finalizzata al consumo di gruppo, solo quando possa accertarsi che gli altri componenti del gruppo abbiano avuto, fin dall’origine e cioè fin dal momento dell’acquisto - quell’autonomo potere di fatto sulla cosa in cui si sostanzia la detenzione, con la conseguenza che, in mancanza, l’acquirente deve considerarsi l’unico originario detentore e che la successiva consegna si configura come una cessione principale”. Orbene, a tali principi, condivisi da questa Corte, si è attenuto il giudice dell’impugnazione, il quale ha ritenuto che la tesi dell’uso di gruppo non avesse trovato, nel caso di specie alcun concreto riscontro in atti posto che lo stesso nell’immediatezza dei fatti, non solo non aveva fatto alcun riferimento precedenti accordi intercorsi, neanche taciti o impliciti, con l’imputato per l’acquisto di sostanza stupefacente, né ad una prassi in tal senso invalsa tra i due, ma aveva negato qualunque coinvolgimento nell’acquisto della droga, assumendo di avere appreso che aveva con sé dello stupefacente solo durante il ritorno a Sondrio, allorché l’amico gli aveva offerto di fumare lo spinello. La tesi dell’uso di gruppo, quindi, che, in conformità ai principi sopra richiamati, presuppone un preciso mandato dei componenti il gruppo stesso all’acquisto dello stupefacente, non solo non ha trovato, nel caso di specie, validi riscontri, ma è stata in sostanza smentita dal testimone di riferimento. Mentre alcun rilievo può attribuirsi, alla tregua di quanto sopra rilevato, all’assunta erronea convinzione dell’imputato di dare seguito, nell’acquistare la droga, ad un accordo tacito con l’amico. Il ricorso deve essere, dunque rigettato ed il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali. P. Q. M. Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali

tratto da
Studio Legale Law

Attenzione a non offrire spinelli agli amici

lunedì 29 settembre 2008

I partiti sono diventati macchine di potere

aggiornamento:

Venerdì 05 Dicembre 2008

Non compro più i quotidiani (ma anche settimanali e mensili, i periodici in genere) ormai da decenni, mi accontento di un rito domenicale, quello di acquistare il sole 24 ore, il manifesto e la repubblica la domenica mattina all'edicola di Castrocaro così faccio anche due chiacchere con gli avventori abituali per fare il punto della settimana su cosa è successo nel nostro paese.

I periodici (quotidiani, settimanali o mensili) me li leggo fin dalla prima mattina, tutti i santi giorni, sul web così posso scegliere gli argomenti che mi interessa approfondire.

Ma ancor meglio il web offre una scelta di "controinformazione" o di "informazione altra" molto più interessante e orientata.

La cosa che più mi ha stupito stamattina è stato vedere la prima pagina de l'Unità ... con in "primo piano" un dettaglio dello sguardo di Enrico Berlinguer sormontata dall'introduzione di quella mitica intervista rilasciata a Scalfari nel 1981 ....

Non so se definirmi perplesso, incredulo, allibito.

Non so neanche più se l'Unità sia ancora organo di partito (ma quale?).

E' comunque stupefacente pensare che qualcun'altro (a sinistra?) si sia ricordato e quindi accorto di ciò che, in tempi "non sospetti", denunciava con grande premonizione, l'allora segretario del Partito Comunista Italiano.

E' doveroso allora ri-sottolineare un passaggio quanto mai attuale: la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata

Buona ri-lettura!

La questione morale

I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. (...) Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le "operazioni" che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti. (...)

... molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più. (...)

... noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni. (...)

Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata. (...)

La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono profare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. [...] Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude. (...)

Brani tratti da un'intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer su
«La Repubblica» del 28 luglio 1981

I 13 maggio del 1981 in Piazza san Pietro, Ali Agca spara a Papa Giovanni Paolo II.
Scoppia lo scandalo della loggia massonica segreta Propaganda Due (P2) che, grazie a collusioni e complicità con personaggi della politica e dell'economia italiana, aveva instaurato una sorta di "governo ombra" finalizzato a destabilizzare le istituzioni democratiche dello Stato italiano.
In maggio, il referendum popolare, con un quorum del 70% conferma la legge sull'aborto del '78.
L'Italia si ferma davanti al televisore per seguire la tragedia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano da cui purtroppo non verrà estratto in tempo.
Grabiel Garcia Marquez pubblica "Cronaca di una morte annunciata"
Esce negli Stati Uniti il film "Diritto di Cronaca", regia di Sydney Pollack, protagonista principale Paul Newman, che affronta problema complesso dell'informazione di grande attualità anche in Italia. (per approfondire sul tema diritto di cronaca e sul conseguente diritto alla riservatezza)

mercoledì 10 settembre 2008

LHC 2008

FISICA; LHC, AL LAVORO MACCHINA CHE VEDRÀ BIG BANG/ANSA (ANSA) - ROMA, 10 SET - Un lancio verso l'esplorazione delle frontiere dell'infinitamente piccolo: la tensione che oggi ha accompagnato l'avvio dell'acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, è paragonabile a quella del lancio di una navetta spaziale. L'obiettivo, in questo caso, è ancora più ambizioso perchè una macchina così grande e potente promette di rivoluzionare la fisica: la scommessa è riuscire a capire quello che è successo negli istanti che hanno immediatamente seguito il Big Bang che ha dato origine all'universo, quando molto probabilmente sono entrate in gioco leggi fisiche molto diverse da quelle note oggi. «È stato un lancio nel microcosmo», ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che ha seguito tutte le fasi dell'avvio dell'Lhc dalla sede centrale dell'istituto a Roma, in collegamento con il Cern. Un evento storico e «importantissimo», come lo ha definito il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ed ex direttore generale del Cern, Luciano Maiani, che ha seguito le operazioni da Ginevra. Un successo pieno, quello ottenuto oggi, e vissuto fra un grande entusiasmo. Nella notte qualche difficoltà nell'apparato che controlla le bassissime temperature della macchina aveva creato qualche momento di tensione, che questa mattina ha comportato un leggero ritardo. Ma tutto è stato superato nel migliore dei modi. Sotto gli occhi si tutto il mondo (dal Big Bang Breakfast organizzato in Gran Bretagna al pigiama party imposto agli Stati Uniti per il fuso orario) la macchina si è accesa e il primo fascio di protoni l'ha percorsa interamente, completando il giro dei 27 chilometri dell'anello dell'Lhc in poco meno di un'ora, alle 10,27. In realtà, ha spiegato il vicepresidente dell'Infn, Umberto Dosselli, i protoni sono stati iniettati a un'alta energia (450 miliardi di elettronvolt, GeV), tale da far raggiungere il 99% della velocità della luce e percorrere un intero giro in un decimo di secondo. Ma per verificare che la macchina riuscisse a «vederle» in ogni punto del percorso, le particelle sono state bloccate in almeno otto diverse tappe da schermi simili a lastre fotografiche. Di volta in volta venivanno iniettati nuovi fasci (tutti relativamente piccoli, di qualche milione di protoni), ognuno dei quali bloccato in un punto diverso e misurato. Tappa dopo tappa, i protoni sono stati «visti» da tutti gli apparati dei quattro esperimenti dell'acceleratore (Alice, Cms Lhcb e Atlas). Ma il primo «lampo» è esploso quando i potoni hanno incontrato il gas residuo nell'esperimento Cms. È stato un altro dei momenti emozionanti di questa lunga mattinata. Poi l'applauso e i brindisi che hanno salutato il completamento del primo giro in questo percorso a tappe. «Adesso - ha aggiunto Dosselli - si continua a iniettare nuovi fasci di particelle, in questa fase di rodaggio della macchina. L'Lhc funzionerà a regime fra qualche mese, nel quale una delle cose principali da fare sarà imparare a capire quando fascio diventa instaile e a gestirlo». Le prime collisioni sono attese fra circa un mese e per l'inizio del prossimo anno l' acceleratore più potente del mondo funzionerà a regime, alla temperatura di 7.000 miliardi di elettronvolt (TeV). Inizia l' avventura dell'Lhc, che funzionerà almeno per i prossimi 25 anni, ma forse anche di più, visto che periodicamente sarà modificata e «ringiovanita». (ANSA). BG 10-SET-08 12:22 NNN

http://lhc2008.web.cern.ch/lhc2008/index.html

http://lhc-first-beam.web.cern.ch/lhc-first-beam/Welcome.html

giovedì 8 maggio 2008

oh che bel castello!!!

Ho deciso!!! Voglio fare una bella escursione alla scoperta di alcuni castelli e città murate ... per cui digito due o tre parole chiave e dal web mi arrivano tanti suggerimenti utili per decidere di andare a conoscere Terra del Sole ....

TERRE DI SOLE, TERME E COLLINE
«Davvero pochi chilometri per questo suggerimento di viaggio nella bassa Val Montone tra due delle più belle e conosciute piccole cittadine di Romagna: Castrocaro con il fascino del suo borgo medioevale, l’imponenza della sua fortezza, la calma delle sue acque termali e Terra del Sole, piccola perla di architettura, città progettata da Cosimo de’ Medici definita la “Città ideale” ancora oggi ben conservata e racchiusa entro cinta murarie possenti.

(...) Da Castrocaro si percorrono appena 2 km in direzione Forlì per raggiungere uno dei gioielli architettonici della Romagna.
Terra del Sole, la città medicea, è un piccolo centro abitato la cui costruzione risale alla seconda metà del 1500 e conserva perfettamente intatte le cinta murarie ed il castello. Terra del Sole progettata su richiesta di Cosimo de’ Medici, venne definita “la città perfetta”.

Il perimetro interno delle mura misura poco più di 2 km. Ci si può limitare ad una passeggiata per le vie del centro, porgendo attenzione alle torri (ndt ???) e alle porte ben conservate (ndt ???) dei bastioni, a Piazza delle Armi, all’edificio del Municipio e alla Chiesa di Santa Reparata.
La cittadella è storicamente divisa in due borghi, quello Romano e quello Fiorentino, che ogni anno alla fine di agosto, danno vita al Palio di Santa Reparata.»


Dal
sito delle Terme scopro che:
«Un ufficiale riconoscimento dell’importanza monumentale ed urbanistica di Terra del Sole è il Decreto Ministeriale del 26 Agosto 1965 (Gazzetta Ufficiale n. 235), che dichiara questo centro storico di "notevole interesse pubblico", tutelandolo con un vincolo ambientale.»

Da un'altro sito ...
«Occasioni per passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo I dintorni di Castrocaro sono tutti da scoprire e per apprezzare appieno la loro bellezza, viste le distanze non proibitive, non c'è miglior mezzo di trasporto che i propri piedi o, in alternativa, una bicicletta E così ci si potrà immergere in luoghi dall'indiscutibile fascino come il parco fluviale, i laghetti della "Bolga" da dove sgorgano e vengono raccolte le acque termali, la rupe dei Cozzi di grande interesse geologico e al centro di un parco naturale. » e poi ... «si pensi solo al fascino della pressochè intatta Cittadella di terra del Sole che ha segnato a lungo il confine tra la Romagna-Toscana e la Romagna cosiddetta Papalina.»

Altri suggerimenti .... per questa escursione di scoperta .... Di valle in valle - Terra Acqua e Fuoco
«... Riguadagnato il fondovalle ci dirigiamo verso Terra del Sole e parcheggiata l'auto ci accingiamo a scoprire questa caratteristica cittadella
rinascimentale.
Antica città fortezza fondata nel 1564 con funzioni di controllo e di dogana al confine fra i territori dominati dallo stato Pontificio e la Romagna Toscana, conserva ancora oggi la sua antica fisionomia.
Circondata da alte ed ancora quasi intatte mura bastionate all'interno delle quali si sviluppa un insediamento simmetrico composto da quattro isolati.
Diversi i punti di interesse: dalle ben conservate mura bastionate, alle porte di accesso (Fiorentina e Romana) con i castelli che le sovrastano, rispettivamente Castello del Capitano delle Artigilierie e Castello del Governatore.
Percorrendo l'antica via che unisce le due porte non sfuggirà al visitatore più attento la ricerca di simmetria che caratterizza lo spirito architettonico rinascimentale.
Ai lati dei borghi Romano (destinato alle guarnigioni) e Fiorentino (abitazioni civili) una lunga serie di palazzi e case a schiera la cui altezza coincide con la larghezza della strada.
Centro della cittadella la grande piazza d'armi sulla quale si affacciano l'inconfondibile palazzo Pretorio, un tempo anche sede delle carceri medicee, e la chiesa di Santa Reparata.
Cittadella piccola, ma da visitare con la dovuta calma e, se si ha la fortuna di trovare aperto il portone del Palazzo Pretorio, da non perdere la visita al pittoresco cortiletto interno.
Eliopoli - La città del Sole - simboleggia "la città ideale" del rinascimento Italiano, ossia un microcosmo che riflette la perfezione dell'universo il cui simbolo è appunto il sole.
Un lungo e diritto viale alberato ci consente di raggiungere la vicina Castrocaro Terme. »

Nel Piano Strutturale Comunale infine leggo che .... «Per quanto riguarda il parco fluviale, il Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole identifica il suo ampliamento come uno dei progetti importanti per la qualificazione del proprio territorio .... il parco, mantenendo la propria funzione (...) può costituire una risorsa di eccezionale valore per l'integrazione dell'offerta ambientale (ricreativa, escursionistica, naturalistica) a sua volta in grado di qualificare il sistema urbano; ciò significa facilitare l'accesso - in forme ecologicamente compatibili - dalla città, e integrare in un'offerta più ampia il panorama di elementi di qualificazione naturalistica e turistica. Tale percorso o zona a parco è stato previsto in continuità con il Parco Urbano del Comune di Forlì che, già in avanzato stato di realizzazione, si congiungerà con quello di Castrocaro Terme per integrare l’offerta turistica.»

Per cui deduco e desumo che questo possa essere l'oggetto della mia escursione ... così decido di raggiungere in auto un bel campo a ridosso del fiume Montene proprio dietro le mura della cittadella rinascimentale ....