lunedì 29 settembre 2008

I partiti sono diventati macchine di potere

aggiornamento:

Venerdì 05 Dicembre 2008

Non compro più i quotidiani (ma anche settimanali e mensili, i periodici in genere) ormai da decenni, mi accontento di un rito domenicale, quello di acquistare il sole 24 ore, il manifesto e la repubblica la domenica mattina all'edicola di Castrocaro così faccio anche due chiacchere con gli avventori abituali per fare il punto della settimana su cosa è successo nel nostro paese.

I periodici (quotidiani, settimanali o mensili) me li leggo fin dalla prima mattina, tutti i santi giorni, sul web così posso scegliere gli argomenti che mi interessa approfondire.

Ma ancor meglio il web offre una scelta di "controinformazione" o di "informazione altra" molto più interessante e orientata.

La cosa che più mi ha stupito stamattina è stato vedere la prima pagina de l'Unità ... con in "primo piano" un dettaglio dello sguardo di Enrico Berlinguer sormontata dall'introduzione di quella mitica intervista rilasciata a Scalfari nel 1981 ....

Non so se definirmi perplesso, incredulo, allibito.

Non so neanche più se l'Unità sia ancora organo di partito (ma quale?).

E' comunque stupefacente pensare che qualcun'altro (a sinistra?) si sia ricordato e quindi accorto di ciò che, in tempi "non sospetti", denunciava con grande premonizione, l'allora segretario del Partito Comunista Italiano.

E' doveroso allora ri-sottolineare un passaggio quanto mai attuale: la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata

Buona ri-lettura!

La questione morale

I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. (...) Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le "operazioni" che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti. (...)

... molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più. (...)

... noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni. (...)

Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata. (...)

La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono profare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. [...] Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude. (...)

Brani tratti da un'intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer su
«La Repubblica» del 28 luglio 1981

I 13 maggio del 1981 in Piazza san Pietro, Ali Agca spara a Papa Giovanni Paolo II.
Scoppia lo scandalo della loggia massonica segreta Propaganda Due (P2) che, grazie a collusioni e complicità con personaggi della politica e dell'economia italiana, aveva instaurato una sorta di "governo ombra" finalizzato a destabilizzare le istituzioni democratiche dello Stato italiano.
In maggio, il referendum popolare, con un quorum del 70% conferma la legge sull'aborto del '78.
L'Italia si ferma davanti al televisore per seguire la tragedia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano da cui purtroppo non verrà estratto in tempo.
Grabiel Garcia Marquez pubblica "Cronaca di una morte annunciata"
Esce negli Stati Uniti il film "Diritto di Cronaca", regia di Sydney Pollack, protagonista principale Paul Newman, che affronta problema complesso dell'informazione di grande attualità anche in Italia. (per approfondire sul tema diritto di cronaca e sul conseguente diritto alla riservatezza)

mercoledì 10 settembre 2008

LHC 2008

FISICA; LHC, AL LAVORO MACCHINA CHE VEDRÀ BIG BANG/ANSA (ANSA) - ROMA, 10 SET - Un lancio verso l'esplorazione delle frontiere dell'infinitamente piccolo: la tensione che oggi ha accompagnato l'avvio dell'acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, è paragonabile a quella del lancio di una navetta spaziale. L'obiettivo, in questo caso, è ancora più ambizioso perchè una macchina così grande e potente promette di rivoluzionare la fisica: la scommessa è riuscire a capire quello che è successo negli istanti che hanno immediatamente seguito il Big Bang che ha dato origine all'universo, quando molto probabilmente sono entrate in gioco leggi fisiche molto diverse da quelle note oggi. «È stato un lancio nel microcosmo», ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che ha seguito tutte le fasi dell'avvio dell'Lhc dalla sede centrale dell'istituto a Roma, in collegamento con il Cern. Un evento storico e «importantissimo», come lo ha definito il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ed ex direttore generale del Cern, Luciano Maiani, che ha seguito le operazioni da Ginevra. Un successo pieno, quello ottenuto oggi, e vissuto fra un grande entusiasmo. Nella notte qualche difficoltà nell'apparato che controlla le bassissime temperature della macchina aveva creato qualche momento di tensione, che questa mattina ha comportato un leggero ritardo. Ma tutto è stato superato nel migliore dei modi. Sotto gli occhi si tutto il mondo (dal Big Bang Breakfast organizzato in Gran Bretagna al pigiama party imposto agli Stati Uniti per il fuso orario) la macchina si è accesa e il primo fascio di protoni l'ha percorsa interamente, completando il giro dei 27 chilometri dell'anello dell'Lhc in poco meno di un'ora, alle 10,27. In realtà, ha spiegato il vicepresidente dell'Infn, Umberto Dosselli, i protoni sono stati iniettati a un'alta energia (450 miliardi di elettronvolt, GeV), tale da far raggiungere il 99% della velocità della luce e percorrere un intero giro in un decimo di secondo. Ma per verificare che la macchina riuscisse a «vederle» in ogni punto del percorso, le particelle sono state bloccate in almeno otto diverse tappe da schermi simili a lastre fotografiche. Di volta in volta venivanno iniettati nuovi fasci (tutti relativamente piccoli, di qualche milione di protoni), ognuno dei quali bloccato in un punto diverso e misurato. Tappa dopo tappa, i protoni sono stati «visti» da tutti gli apparati dei quattro esperimenti dell'acceleratore (Alice, Cms Lhcb e Atlas). Ma il primo «lampo» è esploso quando i potoni hanno incontrato il gas residuo nell'esperimento Cms. È stato un altro dei momenti emozionanti di questa lunga mattinata. Poi l'applauso e i brindisi che hanno salutato il completamento del primo giro in questo percorso a tappe. «Adesso - ha aggiunto Dosselli - si continua a iniettare nuovi fasci di particelle, in questa fase di rodaggio della macchina. L'Lhc funzionerà a regime fra qualche mese, nel quale una delle cose principali da fare sarà imparare a capire quando fascio diventa instaile e a gestirlo». Le prime collisioni sono attese fra circa un mese e per l'inizio del prossimo anno l' acceleratore più potente del mondo funzionerà a regime, alla temperatura di 7.000 miliardi di elettronvolt (TeV). Inizia l' avventura dell'Lhc, che funzionerà almeno per i prossimi 25 anni, ma forse anche di più, visto che periodicamente sarà modificata e «ringiovanita». (ANSA). BG 10-SET-08 12:22 NNN

http://lhc2008.web.cern.ch/lhc2008/index.html

http://lhc-first-beam.web.cern.ch/lhc-first-beam/Welcome.html