domenica 26 ottobre 2008

"BISOGNA FERMALI, ANCHE IL TERRORISMO PARTI' DAGLI ATENEI"

tratto dal sito "rassegna stampa" del Governo italiano


Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008

INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» di ANDREA CANGINI - ROMA PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.

Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figurac- cia».

Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».

Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...

«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».

Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che in- dottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica:

spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Quale incendio? «Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.

E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

E` dunque possibile che la storia si ripeta? «Non è possibile, è probabile.

Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio del- la contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.

La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».

CONFRONTO «Ieri un Pci granitico oggi Pd ectoplasma Perciò Berlusconi dev`essere prudente» [.]

APPELLO AL PRESIDENTE NAPOLITANO PER FARE CHIAREZZA SULLE RECENTI DICHIARAZIONI DEL SEN. COSSIGA

e c'è chi ... ha il coraggio di denunciare Cossiga ... W l'idealismo ....


venerdì 17 ottobre 2008

l'Onnipotente non ha indirizzo

Usa, un senatore vuole fare causa a Dio
"Respinta, l'Onnipotente non ha indirizzo"

Aveva fatto causa a Dio, responsabile, a suo dire, di aver diffuso paura e terrore in tutto il mondo. Ma il procedimento giudiziario non avrà alcun seguito: un giudice del Nebraska lo ha infatti respinto, perché Dio non ha alcun indirizzo al quale poter notificare l'avvio della causa. Si chiude così la vicenda che vede protagonista lo storico senatore democratico del Nebraska, Ernie Chambers, che, il 14 settembre dello scorso anno, aveva depositato la sua provocatoria causa in una corte del Nebraska. (... continua) da la repubblica.it

Un professore di diritto ha selezionato le 20 vicende giudiziarie del mondo piu' bizzarre
Le cause strane: anche Dio a processo
Un detenuto ha chiesto i danni al Signore per non averlo tolto dai guai. Una donna contro il marito: mai orgasmi

LONDRA - Chi frequenta abitualmente uno studio legale sa che a volte le persone si rivolgono a un avvocato per i casi più strani. Capita poi che alcuni di queste bizzarre controversie diventino delle vere e proprie cause legali. Il quotidiano inglese The Times ha chiesto a Gary Slapper, un noto professore di diritto che ama conoscere gli aneddoti più divertenti discussi nei tribunali di tutto il mondo, di stilare una sorta di classifica delle 20 cause legali più bizzarre della storia. E' inutile sottolineare che molte di queste controversie, sebbene siano state discusse in normali processi, siano state presto archiviate.

TV E ORGASMO - La prima causa ricordata da Slapper fu intentata nel 2004 dall’ americano Timothy Dumouchel contro una tv locale, perché secondo il cittadino di Fond du Lac, paese del Wisconsin, questa rete televisiva era colpevole dell'obesità di sua moglie e della "accidiosa teledipenza" di suo figlio. Dumouchel tentò di difendere così le sue ragioni: "Sono un accanito fumatore e bevitore e mia moglie è un'obesa perché da circa 4 anni guardiamo la tv ogni giorno». Ben presto questa causa fu archiviata. Segue tra gli aneddoti raccolti dal professor Slapper la storia di una donna brasiliana che fece causa al suo partner perché quest'ultimo non le faceva raggiungere mai l'orgasmo. La donna, originaria della cittadina carioca di Jundiai, affermava che il suo compagno era solito interrompere le prestazioni sessuali dopo aver raggiunto un precoce piacere, lasciandola sempre insoddisfatta. (continua ...) da il corriere della sera.it


Ma Dio (se esiste) dove abita? Qualcuno si è posto la domanda e una risposta (forse) l'ha trovata !!!

DOVE DIMORA DIO?

Sappiamo che nessun edificio può contenere Dio. Non lo si può trovare nella cattedrale di San Pietro al Vaticano. Non è neanche nella cattedrale di San Patrizio a New York City. E non è neanche in una delle grandi cattedrali europee. No, come affermò Paolo sul Monte Marte ad Atene: “Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo” (Atti 17:24). Per dirla in breve, se cerchiamo il luogo ove dimora Dio in qualche edificio, non lo troveremo. (dal blog di David Wilkerson)

Dove dimora Dio?
Un giorno che ricevette degli ospiti eruditi, Rabbi Mendel di Kozk li stupì chiedendo loro a bruciapelo: "Dove abita Dio?" Quello risero di lui : "Ma che ti prende? Il mondo non è forse pieno della sua gloria?".
Il Rabbi diede lui stesso la risposta alla domanda. "Dio abita dove lo si lascia entrare". (continua da ... nativitadelsignore.it)

Domanda: "Dio esiste? Ci sono prove dell’esistenza di Dio?"
Risposta: Dio esiste? Trovo interessante che si dia così tanta attenzione a questo dibattito. Le ultime statistiche ci dicono che più del 90% della popolazione mondiale di oggi crede nell’esistenza di Dio o di qualche potenza superiore. Eppure, in qualche modo la responsabilità viene posta su coloro che credono che Dio esista, affinché essi dimostrino che Egli esiste davvero. Per quanto mi riguarda, io credo che dovrebbe essere il incontrario (continua da ... gotquestions.org)

Si, Dio esiste
Naturalmente dimostrare l’esistenza di Dio non è cosa facile. Sull’argomento esistono centinaia di testi ed è opportuno avvicinarne qualcuno per cercare di farsi un’idea della complessità dell’argomento. Ma non ritengo indispensabile leggere decine di testi per poter iniziare ad abbozzare la propria idea personale. Ormai, tutti o quasi, abbiamo una sufficiente cultura di base, tale da permetterci di ragionare su questo argomento che comunque è di per sé così stimolante che da sempre, in tutte le civiltà, tutti i popoli si sono messi alla ricerca di quel “qualcosa” che sta al disopra degli uomini e che governa quantomeno gli eventi naturali. Quel “qualcosa” che governa appunto la vita e la morte, gli astri del cielo, il tempo che scorre. (continua ...)

Sono questi i dubbi attuali dell'umanità !!!

Il grafico mostra la popolazione mondiale al 2002 di Paesi con oltre 5 milioni di abitanti
  • In Arancione i Paesi con oltre 100 milioni di abitanti
  • in Celeste quelli tra i 50 e i 100 milioni
  • in Verde i Paesi tra i 40 e 50 milioni di abitanti
  • in Giallo quelli tra i 30 e i 40 milioni
  • Color lavanda i Paesi tra i 20 e i 30 milioni di abitanti
  • in Rosa dai 10 ai 20 milioni
  • in Grigio i Paesi tra i 5 e i 10 milioni di abitanti

Ricchi e poveri: ripartizione della popolazione mondiale

anno

popolazione

incremento annuo

ripartizione%


ricchi

poveri

mondo

ricchi

poveri

mondo

ricchi

poveri

mondo

1900 563 1071 1634


52,57 65,54 100
1920 654 1203 1857 0,76 0,58 0,64 54,36 64,78 100
1930 727 1309 2036 1,06 0,84 0,92 55,54 64,29 100
1940 794 1473 2267 0,88 1,18 1,07 53,90 64,98 100
1950 809 1711 2520 0,19 1,5 1,06 47,28 67,90 100
1960 911 2110 3021 1,19 2,1 1,81 43,18 69,84 100
1970 1003 2695 3698 0,96 2,46 2,02 37,22 72,88 100
1980 1080 3364 4444 0,74 2,22 1,84 32,10 75,70 100
1990 1143 4141 5284 0,67 2,08 1,73 27,60 78,37 100
2000 1186 4972 6158 0,37 1,83 1,53 23,85 80,74 100

Valutazioni Nazioni Unite (1920-2000) e Livi Bacci (1900), in Massimo Livi Bacci, Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, 1998, p. 188.

La mappa della fame nel mondo
Le proporzioni delle persone sottonutrite (1998-2000)

















ALCUNI DATI:

  • Il 20% della popolazione mondiale consuma l'80% delle risorse.
  • Un cittadino americano o europeo consuma quanto 33 rwandesi.
  • Metà della popolazione mondiale, cioè circa 3 miliardi di persone, per vivere ha a disposizione meno di 2 dollari al giorno.
  • Fra loro, 1,2 miliardi (500 milioni nell'Asia meridionale e 300 milioni in Africa) vivono con meno di 1 dollaro al giorno.
  • Il miliardo di persone che vive nei paesi del Nord guadagna il 60% del reddito mondiale, i 3,5 miliardi che vivono nei paesi a basso reddito guadagnano meno del 20%.
  • In Italia il 12% delle famiglie, quasi 8 milioni di persone, vive sotto la linea di povertà.
(da ... IV° Rapporto "cittadini invisibili" Caritas Italiana e Fondazione Zancan)


per saperne di più ... http://www.fao.org/kids/it/


Conclusione ... se Dio esiste non abita certamente fra gli esseri viventi (e dotati di un minimo di intelligenza "umana") nel pianeta "terra" ...

lunedì 6 ottobre 2008

per avere in parte ceduto all’amico dopo averlo confezionato, uno spinello di marijuana ..... è reato penale

Corte di Cassazione – Sez. Quarta Penale – Sent. del 26.09.2008, n. 36876 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE QUARTA SEZIONE PENALE UDIENZA PUBBLICA pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da : 1) … omissis … avverso SENTENZA del 1/02/2007 CORTE APPELLO di MILANO visti gli atti, la sentenza e il ricorso udita in PUBBLICA UDIENZA a relazione fatta dal Consigliere FOTI GIACOMO Udito il Procuratore Generale che la concluso per l’inammissibilità del ricorso OSSERVA Con sentenza del 15 febbraio 2007, la Corte d’Appello di Milano, in parziale riforma della sentenza del Gup presso il tribunale di Sondrio, del 30.10.03, resa nelle forme del rito abbreviato, ha ribadito la penale responsabilità di in ordine al reato di cui all’art. 73, Co. 5, del dpr n. 309/00 - per avere in parte ceduto all’amico dopo averlo confezionato, uno spinello di marijuana - sol sostituendo la pena detentiva inflitta dal primo giudice con la corrispondente pena pecuniaria. Avverso tale sentenza propone ricorso, per il tramite del difensore, l’imputato che, con unico motivo, deduce manifesta illogicità della motivazione della sentenza impugnata e erronea applicazione dell’art 73 del citato dpr, laddove la corte territoriale ha ritenuto che la sostanza stupefacente rinvenuta nella disponibilità dell’imputato fosse destinata allo spaccio e non, come da questi sostenuto, all’uso personale ed all’uso comune con amici in conseguenza di un accordo che ben avrebbe potuto essere anche tacito, conseguente ad una prassi invalsa tra i due. In ogni caso, si sostiene ancora nel ricorso, l’imputato certamente si riproponeva, al momento dell’acquisto della droga, di consumarla insieme con l’amico; proposito che ben avrebbe potuto esser conseguenza dell’errata convinzione di dare corso ad un accordo tacito con il … omissis … Il ricorso è infondato e deve essere rigettato, essendo del tutto inesistenti i vizi dedotti. In tema di consumo di gruppo di sostanza stupefacente, questa Corte ha affermato che, perché una tale ipotesi possa ritenersi riscontrata, “occorre che la sostanza sia stata acquistata da uno dei componenti il gruppo su preventivo mandato degli altri, in vista della futura ripartizione, ed attraverso una partecipazione di tutti alla predisposizione dei mezzi finanziari occorrenti, di talchè possa affermarsi che l’acquirente agisca come “longa manus” degli altri’ e che il successivo frazionamento della sostanza acquisita sia solo una operazione materiale di divisione senza trasferimento dall’uno all’altro di valore”. E’ stato, ancora, affermato che “‘la condotta di un soggetto acquirente di sostanze stupefacenti può ritenersi non punibile, perchè finalizzata al consumo di gruppo, solo quando possa accertarsi che gli altri componenti del gruppo abbiano avuto, fin dall’origine e cioè fin dal momento dell’acquisto - quell’autonomo potere di fatto sulla cosa in cui si sostanzia la detenzione, con la conseguenza che, in mancanza, l’acquirente deve considerarsi l’unico originario detentore e che la successiva consegna si configura come una cessione principale”. Orbene, a tali principi, condivisi da questa Corte, si è attenuto il giudice dell’impugnazione, il quale ha ritenuto che la tesi dell’uso di gruppo non avesse trovato, nel caso di specie alcun concreto riscontro in atti posto che lo stesso nell’immediatezza dei fatti, non solo non aveva fatto alcun riferimento precedenti accordi intercorsi, neanche taciti o impliciti, con l’imputato per l’acquisto di sostanza stupefacente, né ad una prassi in tal senso invalsa tra i due, ma aveva negato qualunque coinvolgimento nell’acquisto della droga, assumendo di avere appreso che aveva con sé dello stupefacente solo durante il ritorno a Sondrio, allorché l’amico gli aveva offerto di fumare lo spinello. La tesi dell’uso di gruppo, quindi, che, in conformità ai principi sopra richiamati, presuppone un preciso mandato dei componenti il gruppo stesso all’acquisto dello stupefacente, non solo non ha trovato, nel caso di specie, validi riscontri, ma è stata in sostanza smentita dal testimone di riferimento. Mentre alcun rilievo può attribuirsi, alla tregua di quanto sopra rilevato, all’assunta erronea convinzione dell’imputato di dare seguito, nell’acquistare la droga, ad un accordo tacito con l’amico. Il ricorso deve essere, dunque rigettato ed il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali. P. Q. M. Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali

tratto da
Studio Legale Law

Attenzione a non offrire spinelli agli amici