giovedì 1 novembre 2007

PENSARE ALLE RADICI DELLA NOSTRA LIBERTA' DEMOCRATICA

(Amalia Geminiani - staffetta della Resistenza)

Ricevo e volentieri ricopio il "pezzo" che Francesca Miccoli ha scritto per Il Resto del Carlino di oggi 1 Novembre 2007

«E’ profondamente amareggiata Amalia Gemignani. Protagonista suo malgrado della protesta inscenata durante l’ultimo consiglio comunale, l’ottantaduenne staffetta partigiana avverte l’esigenza di togliersi un peso dalla coscienza. L’uscita del Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole dall’Istituto storico della Resistenza, approvata giovedì scorso, ha violato i suoi ricordi e rinnovato il suo dolore. Tormenti che hanno innescato nell’animo della signora originaria di Alfonsine il desiderio di reagire all’onta subita. “Ho vissuto la guerra sulla mia pelle –dichiara ancora sgomenta- e i miei occhi non potranno mai dimenticare certi orrori. Eventi raccapriccianti che nessuno dei politici presenti giovedì nella sala consiliare ha conosciuto in prima persona”. L’intervento di Tommaso Sgarlato, giovane consigliere della Fiamma Tricolore e fiero sostenitore della Repubblica di Salò, l’ha molto turbata. “Quel ragazzino ha oltraggiato la memoria di tanti morti. Sono indignata per quelle parole”. Ma il risentimento della signora Gemignani non chiama in causa solo Sgarlato. “L’intera maggioranza ha approvato una mozione sconcertante. Ho proposto io stessa di versare i 200 euro per sostenere l’istituto. Non è certo una cifra che cambia il bilancio di un Comune. E che dire del sindaco Metri? L’elezione di una donna mi aveva fatto piacere nonostante avessi votato per il centrosinistra. Ma il primo cittadino ha iniziato il mandato in maniera davvero pessima facendosi dominare da quattro fascisti”. Amalia è un fiume in piena e per dar voce ai sentimenti apre il cuore ai ricordi. “Mi sembra di sentire ancora il fucile dei tedeschi puntato sulla schiena. Mio padre è risultato disperso in guerra a soli 42 anni dopo aver vissuto due decenni da perseguitato. La medaglia di bronza che ho indossato giovedì è stata conferita alla sua memoria”. Paradossalmente non è stata solo la decisione della Giunta a scavare nella memoria. “Nei giorni scorsi ho guardato Guerra e Pace in tv e mi sono riconosciuta nel personaggio di Natascia. Rimasta orfana a vent’anni con tre fratelli più giovani, mi sono trovata improvvisamente senza padre, senza casa e ho perduto persino il mio ragazzo. Giovanissima ho fatto la staffetta, sprovvista persino di una semplice borsa per non destare sospetti, e mi sono improvvisata infermiera per medicare i feriti”. Infine una bacchettata anche alla stampa. “Ho letto che le forze dell’ordine sono intervenute per riportare la calma in consiglio. In realtà quando i carabinieri sono arrivati io e gli altri dissidenti eravamo già nello spiazzo davanti al Comune!”»

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