domenica 11 marzo 2012

PERVINCA IL MAGLIONE

Che strano! Io avevo detto "che vinca il migliore" e loro hanno scritto "pervinca il maglione".
E' andata così.
Una domenica mattina, per "smuovere le acque dello stagno del centro-sinistra", il quotidiano Corriere Romagna di Forlì, a mia insaputa mi candida a Sindaco per Castrocaro.
Rispondo, inviando "nero su bianco", che la cosa non è realistica.

Claudio Torrenzieri, candidato a Sindaco dal Corriere Romagna

Contemporaneamente ricevo messaggi di incitamento da quanti, devo ammetterlo, tanti, hanno creduto invece che mi fossi veramente candidato alle elezioni comunali di Castrocaro terme e Terra del Sole .
L'invito a candidarmi mi viene sollecitato da parte di tanti concittadini che si auspicano un cambiamento politico reale, dal basso, con e per i cittadini, senza eccessive ingerenze dei partiti.
In tanti sperano che possa ancora esserci la possibilità che il centro-sinistra riesca ad aprirsi alle istanze dei cittadini.
In tanti mi confessano e si augurano che la politica riesca a cogliere le esigenze di un elettorato stanco e demotivato difronte all'eccessiva invadenza dei partiti.
Per me è stata una settimana difficile.
Percepisco, sento, registro che bisogna tentate di fare qualcosa per rinnovare i modi di fare politica ma sono anche frenato dalla diffidenza nei confronti di un sistema, quello dei partiti politici attuali, ingessato su posizioni di comodo, apparentemente aperto ma chiuso dentro se stesso, ostico nei confronti di un cambiamento politico più partecipato.
L'articolo del Corriere aveva scatenato un vero putiferio!

Ma torniamo a prima di quell'articolo.
La settimana precedente gli "ultimi" attivisti della lista civica Partecipazione democratica si erano interrogati sulla concrete possibilità di una continuità dell'esperienza politica.
Alcuni avrebbero voluto continuare, fermo restando il carattere di indipendenza, per altri invece la lista si sarebbe dovuta "sciogliere" lasciando ai singoli libertà di azione.
Nel frattempo però alcuni esponenti del PD avevano palesato l'opportunità di offrire alla lista un "posto a tavola" nella nascente coalizione di centro-sinistra.

Dopo un mio iniziale totale rifiuto ad ogni compromesso con i partiti, con questi partiti, negli ultimi tempi mi ero anche convinto che si sarebbe potuto giocare la carta del "peso politico" che la lista aveva conquistato sul campo in cinque anni di attività amministrativa critica ma anche costruttiva.
Mi ero via via convinto che l'occasione si sarebbe potuta anche cogliere così da influire nella formulazione del programma elettorale introducendo quei metodi della democrazia diretta e partecipata che consentono ai cittadini di tornare ad essere protagonisti attivi della vita politica del proprio Comune.
E' così stata analizzata l'idea di proporsi al "tavolo del centro-sinistra" ma, in coerenza con il mandato elettorale ottenuto, si è deciso di rinunciare a formare coalizioni annunciando il proprio scioglimento, così da lasciare agli "attivisti" libertà d'azione.

Nella settimana seguente la pubblicazione dell'articolo del Corriere Romagna l'IDV  presenta il proprio candidato locale.
Vado all'incontro.
C'è poca gente del posto, alcuni della Pro loco di Castrocaro dove "milita" il giovane Gianni Piolanti e molti "forestieri", presumo forlivesi (non li conosco) visto che si presenta anche Biserna (vice-sindaco di Forlì).

Ascolto, prendo nota delle indicazioni della bozza del "programma di coalizione" senza riscontrare novità di rilievo rispetto alle vecchie formulazioni del passato. Qualche coraggiosa incursione in tema di "turismo ambientale" quale futura alternativa rispetto a quello termale (tutto da dimostrare dato che il nostro territorio ha ben poche emergenze di particolare eccellenza o unicità) e qualche suggerimento sui beni storico-architettonici che, in questo caso mi trovano perfettamente d'accordo visto che sono beni decisamente "tangibili", unici e di grande valore, ma scarsamente valorizzati.
Sollecito maggior coraggio, suggerisco argomenti che facciano la distinzione rispetto alle consuete e stantie promesse, auspico che Gianni possa misurarsi con i candidati del PD alle primarie facendo leva sulla sua giovane età e sull'appartenenza ad una formazione politica che a livello nazione si contrappone alla logica della "grossa coalizione".

Poi, sabato notte (3 marzo), in chat con diversi amici mi persuado dell'idea di rompere gli induci, accettare le sollecitazioni e propormi come candidato indipendente per il centro-sinistra locale.

Domenica mattina (4 marzo) telefono a William mettendolo al corrente della mia decisione, mi suggerisce di contattare Patrizia per farmi dare i fogli per le candidature.
Chiedo anche di poter ricevere la loro bozza di programma per poterla conoscere e capire in che modo posso contribuire ad arricchirla. La riceverò solo il venerdi mattina successivo dopo l'ennesima e-mail di richiesta.
Incrocio anche Pieraccini (il segretario del PD locale) e gli comunico della mia decisione, mi risponde ironicamente "spero sarà una singolar tenzone"!

Dalle 9,30 alle 14,30 raccolgo oltre 50 sottoscrizioni!
Nel pomeriggio faccio un comunicato stampa che invio sia agli altri candidati del centro-sinistra sia ai giornali locali.

TORRENZIERI SI CANDIDA COME INDIPENDENTE PER LA COALIZIONE DI CENTRO SINISTRA DI CASTROCARO 

Sciolti i dubbi, Torrenzieri si candida alle primarie di Castrocaro

Dato che durante la settimana precedente avevo raccolto e già sintetizzato alcune della tante proposte indicate e suggerite dalla gente, elaboro un mio volantino così da mettere "nero su bianco" alcune indicazioni politiche che avrebbero dovuto caratterizzare la mia candidatura.

Titolo il volantino AAA ELETTORI CERCASI inserendo quattro, cinque punti significativi di come intendo la politica, quella nuova che può tornare a far avvicinare i cittadini alla gestione della "cosa pubblica".
  • Il punto fondamentale che motiva la mia partecipazione a questa "tornata elettorale" è la possibilità concreta di adoperasi come coalizione di centro-sinistra per poter «Restituire quella sovranità popolare che per diritto costituzionale compete e spetta ai cittadini introducendo nello Statuto comunale i Referendum abrogativi, di rettifica, di conferma e di iniziativa.»
In sostanza, sinteticamente, si tratta di prevedere "l'introduzione nello statuto comunale di metodi e strumenti di democrazia diretta per consentire ai cittadini una più ampia e attiva partecipazione alla vita politica del nostro Comune."
Fra l'altro, non esiste più nessuna limitazione giuridica affinché possa essere prevista l'introduzione negli statuti comunali dello strumento dei referendum propositivi-deliberativi!
  • La riforma della legge 142/1990 integrata dalla Legge 3 agosto 1999, n. 265, approvata in via definitiva dal Senato il 22 luglio 1999 (A.S. 1388, A.C. 4493), ha toccato pure il comma 3 dell'articolo 6, ed ora il comma 3 dell'art. 3 (partecipazione popolare) della Legge 3 agosto 1999 n. 265, recita: «Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere altresì determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini Possono essere altresì previsti » 
  • In sostanza, è stato soppresso l'aggettivo «consultivi» e quindi, implicitamente, si sono ammessi anche i referendum deliberativi, abrogativi o costitutivi. 
La mia opinione e motivazione sulla introduzione di metodi e strumenti di partecipazione e di democrazia diretta si fonda sulla seguente riflessione:
  • Gli amministratori pubblici  (Sindaco, assessori e consiglieri comunali) sono i delegati della volontà popolare per gestire, nell'interesse collettivo, beni e risorse dell'intera comunità locale.
  • Le risorse economiche che l'Ente locale gestisce sono dei cittadini, pertanto i loro delegati pubblici sono tenuti ad amministrarle secondo le reali esigenze della collettività.
  • La stessa regola è applicabile anche alle risorse naturali, ambientali, storiche, culturali e sociali, pertanto i delegati pubblici sono tenuti ad attuare ogni azione tesa a tutelare l'interesse della collettività stessa.
  • Nella pratica amministrativa tutto questo si traduce in scelte che dovranno essere assunte dai cittadini nella consapevolezza delle disponibilità e degli obiettivi comuni.
  • Attraverso consultazioni pubbliche (urban conference), sui grandi temi di interesse collettivo (in particolare bilancio ed urbanistica) e per la gestione di beni e risorse pubbliche, si forniscono ai cittadini informazioni complete e comprensibili così che gli stessi possano discutere su come indirizzare e orientare le scelte amministrative del Comune ...  ai delegati pubblici il compito di assumere decisioni (delibere consiliari) che, attraverso queste procedure sarebbero condivise da tutta la comunità locale, così da evitare conflittualità sociali, politiche ed economiche a seguito di scelte impopolari o parziali.
  • In questo modo l'Ente pubblico e di conseguenza i delegati politici di tutta la Comunità locale evita bocciature referendarie o elettorali future.
Altri Comuni hanno percorso questa strada con grande soddisfazione per la cittadinanza.

Tornando alla cronologia dei fatti è successo che lunedi mattina (5 marzo) il carlino di Forlì pubblica un'articolo mettendo in evidenza le foto dei candidati e, sorpresa .... mi ritrovo rappresentato con un'immagine assolutamente "originale" scaricata dall'album personale del mio account facebook.
http://mazzapegolo.blogspot.com/2012/03/primarie-di-coalizione-del-centro.html
Il confronto con gli altri candidati è ovviamente impietoso. La foto mi è stata scattata lo scorso settembre in occasione della Marcia per la Pace Perugia Assisi. Era una giornata particolarmente calda e afosa e dopo già oltre 10 km di marcia ero decisamente accaldato, stanco e sudato.
Ho interpretato quella scelta fotografica da parte del carlino come una evidente provocazione rappresentandomi con un'immagine denigrante della mia persona.
Ho protestato con la capocronista del carlino. Ci siamo scambiati un paio di email che non sono ovviamente servite a chiarire i miei dubbi.

D'altronde non posso pensare di essere un "personaggio pubblico", così come forse lo intende la capocronista, altolocato, reverenziato, stimato al punto da dover essere preventivamente interpellato. Era già successo da parte del Corriere Romagna! Tant'è!

In tutti i modi, leggendo quell'articolo, ho avuto l'impressione che il tentativo, oltre a quello di screditarmi, fosse anche quello di far passare le primarie del centrosinistra come una battaglia fra "primattori".
Ho ritenuto doveroso mandare una replica spiegando ancora una volta il mio punto di vista.

Torrenzieri: "Le primarie non sono uno scontro tra primattori"

La mia ingenuità è tale da credere veramente in quello che penso e speravo che anche gli altri candidati si esprimessero in quel senso. Ma ovviamente ... silenzio stampa. Silenzio che continuerà anche nei giorni successivi. Forse perché stavano "affilando le armi" per lo scontro finale "all'arma bianca" con me.

Poi la Lega nord fa il colpaccio.
Francesca Metri “no”. La Lega Nord contraria ad un secondo mandato
Dopo che Francesca Metri, sindaco comunale "uscente", aveva dichiarato la sua disponibilità a ricandidarsi per il centro-destra, la Lega se ne esce con un secco divieto nei suoi confronti.

La capocronista del carlino torna sull'argomento di Francesca con un suo commento dal titolo:
Le domande dei cittadini
Mi è venuto spontaneo commentare ... «Il caso sollevato da questa mamma anonima è drammaticamente sintomatico di come i partiti si siano impossessati della politica e di come questa sia diventata pratica distante dai cittadini.  Il caso di Francesca Metri (a cui va sinceramente la mia solidarietà) è il sintomo, ma anche purtroppo la causa, della disaffezione verso la gestione della cosa pubblica. Il giudizio sulla sua gestione amministrativa, in condizioni di democrazia vera, dovrebbe essere lasciato ai cittadini e non alle segreterie dei partiti.»

A tutt'oggi credo di essere stato l'unico da averlo fatto! Chissà poi perché gli "esponenti politici" del centro-sinistra continuano a mantenere questo silenzio stampa e questo profilo così basso? Possibile che siano solo interessati al loro tornaconto elettorale? La persona non vale di più di ogni altro interesse materiale? Capisco che se il centro-destra dimostra debolezza se ne avvantaggia l'avversario del centro-sinistra ... ma questo è solo cinismo e neanche tanto strategia politica!

La pensiamo diversamente! Tanto diversamente che quando compare un'altro commento della capocronista del carlino dal titolo L'arte del civismo evito di mandare un mio commento ulteriore ma almeno "clicco" sul "mi piace" di un post di un lettore (che si firma Fede). «Io licenzierei i politici. I cittadini sono stanchi di rappresentanti della politica fuori dalla realtà! Non c'è bisogno di tirar fuori sempre e solo gli interessi personali, la cosa grave e' che prima di tutto non c'è da parte loro l'interesse pubblico, la vera missione della politica. Oggi si cercano i "civici" perché hanno senso pratico, sono orientati alla risoluzione dei problemi con la massima velocità! E soprattutto non hanno condizionamenti..... ma questo per i partiti e' troppo! Castrocaro e' l'esempio che l'interesse pubblico e' secondario rispetto a quello della politica. Una gran tristezza»

E' curioso, mi dico, i commenti della capocronista del carlino mi piacciono anche! Cavolo!!! Scrive delle cose assolutamente condivisibili e facilmente comprensibili dalla gente comune! Chissà perché ha dimostrato tanto livore nei miei confronti?

Per tornare invece ai fatti e al loro sviluppo si arriva a venerdi (9 marzo). Siccome non ho ancora ricevuto la bozza del programma del centro sinistra la richiedo per e-mail di prima mattina. Finalmente me la invia William. Me la stampo, me la leggo. Ma trovo ben poco di nuovo da sottolineare o evidenziare. Anzi la sensazione è che sia una sorta di copia-incolla del lenzuolo di 5 anni fa emendato qui e la! Mi dico che sicuramente è colpa della mia incapacità di cogliere le sfumature o della mia diffidenza a rapportarmi con un testo prolisso (ben 8 pagine in formato A4), molto politichese, vago e poco concreto.

Venerdi sera alle 21,00 con il mio malloppo di 130 sottoscrizioni mi reco, per la seconda volta nella sede elettorale del centro sinistra.
Devo ammettere a me stesso che mi ripresentavo consapevole di dover sostenere una battaglia piuttosto vivace visto che il primo incontro con loro - il mercoledi sera in effetti era andata un po "così cosi" - si era risolto con molte, troppe domande e distinguo nei confronti dei cosiddetti cinque punti politici che avevo scritto e divulgato.

Ammetto anche che i cosiddetti cinque punti erano (sono) stati scritti con un linguaggio sintetico.
Lo spazio che mi ero concesso era un mezzo A4. Non potevo fare un romanzo come sto facendo ora!
Dovevo essere diretto così che la gente capisse che andavo al sodo senza troppi "mezzi termini". Son dell'idea che le cose sintetizzate siano più comprensibili e tali da poter essere sviscerate nel confronto dialettico, ampliate e poi condivise. La sintesi serve a fare "sottotitolo", a fare traccia di lavoro.
Ma mi ero sbagliato! Ho scoperto mio malgrado che se anche scrivi poco ... gli altri poi leggono ancora meno e si soffermano ben prima della fine della punteggiatura e pretendono di discutere (o meglio contestarti) solo le parti che fanno loro comodo (o scomodo).

E dire che alla mattina avevo rimandato una email a tutti i personaggi politici del tavolo della coalizione in cui "svisceravo", spiegando con riferimenti ed esempi anche normativi, le cose su cui ritenevo si potesse far leva per movimentare la scena politica locale.

E venerdi sera è andata esattamente come volevano loro che andasse.
Io non sono potuto entrare nel merito della loro bozza di programma perché per due ore non si è fatto altro che farmi l'esame e correggermi il compito.
In sostanza ogni punto è stato menomato di tutti quegli aggettivi o termini che facessero riferimento alla democrazia diretta, alle forme e ai metodi della partecipazione, alla bioedilizia da "premiare", al vantaggio economico per la comunità locale nella trattativa con il gestore delle terme ... così che l'esito finale risultava una banalizzazione di concetti privi di sostanza.

Mi sono sentito dire che sulla questione delle terme si deve "volare alto"! Si deve sorvolare? Evidentemente! Mi è stato spiegato che c'è una sorta di accordo con il gruppo di centro-destra che stabilisce di evitare di entrare nell'argomento durante la campagna elettorale! Per evitare speculazioni politiche.
Così che, nel caso il problema venisse fuori, si "volerà alto" facendo dichiarazioni di intenti sulla tenuta dell'occupazione, sulla tutela delle cure classiche, sulla esigenza di collaborare per ottenere un'indotto utile per il turismo ... per poi decidere quando si sarà in maggioranza! Mah! Io stento a capire!

Sulla questione della possibilità di consentire ai cittadini di approvare o bocciare (tramite referendum) qualsiasi delibera consigliare su temi importanti (e perché no anche su temi per così dire meno importanti?) significherebbe che gli amministratori pubblici si ridurrebbero a fare i servi esecutori!
Ho fatto notare che non a caso si chiamano "amministratori" (di beni e risorse - anche e soprattutto economiche - collettive) "pubblici" (quindi non privati- un Comune non è un'impresa che spende del suo, che investe e rischia di suo - abbiamo dimenticato fondi pubblici destinati all'ambiente e utilizzati per il festival? - abbiamo dimenticato i titoli di borsa trash?).

Lo ammetto faccio un'enorme fatica a capirli! Anche sul punto in cui propongo di investire in Cultura! Lo dico con più chiarezza! Non spettacoli di intrattenimento, festival musicali o pseudo tali, feste di piazza o simili! Intendo Cultura per favorire e incentivare azioni e interventi formativi per la nostra scuola pubblica (da noi si tratta poi di nido, materna, elementari e medie ... non tanto altro ... ma almeno queste!). Intendo far uscire dal margine sociale una biblioteca pubblica che sappia promuovere e stimolare la lettura e il confronto. Intendo rendere più popolare gli incontri con gli autori! Intendo un maggior attivismo museale! Intendo cose che rendano i nostri giovani concittadini più coscienti e responsabili del valore dei nostri beni storici e di conseguenza culturali! Valorizzare i beni architettonici non significa solo recuperare brani di mura della fortezza di Terra del Sole ma avere il coraggio di elaborare e realizzare un progetto di fruizione delle stesse. Non è sufficiente restaurare, e basta, il Palazzo Pretorio ma progettarne un'uso confacente! La stessa questione investe il tema del vivere bene nei centri storici e non nel consideralo solo un'appendice urbana con gravi deficienze! Ci vuole del tempo? Bene e quando incominciamo a fermare l'emorragia culturale?

Mi sono anche sentito dire che gli elettori (ma non sono tutti i giorni i nostri concittadini?), attraverso la democrazia rappresentativa danno un mandato gestionale agli "eletti" (senza aureola o corona) i quali gestiscono poi la macchina comunale. Ma la costituzione non dice che i politici smettono di essere "rappresentanti" di qualcuno (i partiti) e diventano i delegati di tutti i cittadini?

Infine ho chiesto quale fosse il criterio di proporzionalità per la formazione della lista dei candidati alle elezioni comunali.
Ho portato come esempio il caso in cui alle elezioni primarie, per assurdo fossi arrivato secondo, magari con un solo voto di preferenza in meno rispetto al "candidato vincente".
Mi è stato risposto che il vincitore alle primarie ha la facoltà di nominare due candidati di lista a sua discrezione perché gli altri otto sono riservati e ripartiti fra i quattro partiti della coalizione.
Allora ho rifatto la stessa domanda. La risposta è stata: niente e nessuno, né per il candidato perdente né altri perché i posti in lista sono già attribuiti ai partiti!

E dire che questa mattina sul carlino ho letto che io non avrei accettato le regole di una sorta di codice deontologico! Ma chi l'ha visto questo codice? E poi che deontologia è mai questa?

Ho preso atto dell'equa distinzione che intercorre nel centro sinistra fra idee e consenso e dell'iniqua spartizione fra iscritti ai partiti e cittadini indipendenti!
Mi sono dichiarato estraneo ad una logica del genere! Me ne sono andato senza neanche farmi sbattere la porta in faccia o buttare fuori a calci in culo! In questo sono stati democratici!
Andandomene, un po stizzito ho detto "che vinca il migliore" e loro hanno scritto "pervinca il maglione".

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