domenica 13 aprile 2008

Nell'urna anche le droghe

Nell'urna anche le droghe
di Guido Blumir
da il manifesto 12 Aprile 2008

Cremona, 4 aprile 2008. Ragazza di vent'anni in overdose lanciata da auto in corsa. Trovata morta. Roma, Capodanno 2008, Tiburtino. Uomo di 42 anni trovato morto accanto a un cassonetto dell'immondizia con una siringa. In due anni, più di mille morti. Se soccorse in tempo, quasi tutte le vittime di overdose possono essere salvate (100.000 salvati negli ultimi vent'anni). A causa delle leggi punizioniste, i consumatori e i loro amici vivono in stato di paura. Dunque, usano sostanze da soli e di nascosto. E muoiono da soli. Se usano in compagnia e c'è un overdose, spesso i compagni terrorizzati fuggono o abbandonano la vittima senza soccorso.
In questi due anni, con la nuova legge antidroga Fini-Giovanardi, più di 100.000 persone sono finite nei guai a causa di modeste quantità di cannabis. Centinaia di arresti, migliaia di denuncie penali e processi, decine di migliaia di fermi, schedature, segnalazioni alle Prefetture, sanzioni di polizia. Un ragazzo, Alberto Mercuriali, fermato e indagato a Forlì, si è suicidato (vedi il blog di «Gli amici di Alberto»). A Perugia un signore (Aldo Bianzino) è stato trovato morto in carcere: era stato rinchiuso per coltivazione di marijuana per uso personale. Vittime del forsennato giustizialismo antidroga.
L'astensione di massa può essere significativa quando arriva a grandi numeri. Allora può essere un segnale forte ai partiti e provocare dei cambiamenti, contare. In queste elezioni, però, l'astensione ha già perso. Le formazioni fuori da Pd e Pdl, sia quelle medie come la Sinistra arcobaleno e l'Udc di Casini, sia quelle piccole e piccolissime, catalizzeranno il voto di delusi e scontenti. E per Pd e Pdl soprattutto negli ultimi tempi molti indecisi si sono orientati a votare, anche se perplessi. E' probabile che i votanti saranno meno dell'84 per cento raggiunto nel 2006, ma non in modo clamoroso.
Chi non vota, o vota scheda bianca, favorisce chi vince. Chi vince, può provocare guai. Decidere i destini di milioni di persone. Chi non votò nel 2001 favorì la marcia di Fini (vincitore delle elezioni con Berlusconi) verso l'approvazione della sua legge antidroga.
Nel centrodestra, Fini ha dichiarato che non cambierà la legge, ma anzi la farà applicare di più. Giovanardi ha lasciato l'Udc di Casini ed è entrato nel Pdl di Berlusconi. Giovanardi è l'autore dello sprint finale che obbligò tutti i parlamentari di centrodestra, anche i più contrari, come Chiara Moroni, Del Pennino, Biondi, Jannuzzi etc., a votare sì con il marchingegno della fiducia. A queste elezioni, i liberali storici corrono da soli. Il candidato del Partito Liberale Stefano De Luca ha ricordato che nel '94 i liberali in parlamento erano 40, da Biondi a Martino. Ora sono al lumicino. Nel Pdl, Martino e i radicali Della Vedova e Capezzone (però non candidato). Un governo con Fini e Giovanardi potrà anche peggiorare ulteriormente la legge e le cose. E bloccare la cannabis terapeutica (utile a milioni di malati di cancro, sclerosi multipla, Alzheimer, etc.). Nel Partito Democratico Veltroni, a Porta a Porta (9 aprile), sollecitato da Marcello Sorgi, ha dichiarato: «Non sono dell'idea di criminalizzare e di sbattere in galera il ragazzo che fuma lo spinello, non ho mai pensato che fosse questa la soluzione» e ha indicato invece la strada di annientare il traffico di eroina e cocaina e le mafie ('ndrangheta calabrese, camorra, mafia siciliana). Nella Sinistra Arcobaleno, Bertinotti si è impegnato personalmente, con diverse dichiarazioni e interviste, del resto condivise da tutto quello schieramento, a cominciare dal ministro uscente Ferrero.
I 5 milioni di consumatori italian, non sono certo tutti di sinistra. Se prendono in considerazione un «voto di difesa» devono conoscere le posizioni dei partiti. Il loro voto è importante, può contare. Dopo le elezioni possono organizzarsi meglio e pressare direttamente ministri e parlamentari, anche facendosi forti di aver votato, e dimostrando che il loro voto è stato decisivo. Togliere una legge penale contro una minoranza non costa nemmeno un euro: anzi, fa risparmiare centinaia di milioni allo Stato.
E poi: milioni di elettori sensibili verso le discriminazioni e le tematiche dei diritti civili, possono vedere nella questione droga (nel senso della penalizzazione dei consumatori), una grande questione etica e politica. Su cui lottare, anche se non si è consumatori. A pensarci bene, la situazione di questi 5 milioni di users nell'Italia di oggi non è così diversa da quella dei gay in Inghilterra negli anni 50, in cui vigeva ancora la legge penale antiomosessuali che aveva messo in prigione Oscar Wilde agli inizi del secolo: nel '59, il grande matematico Turing, genio dell'informatica, inquisito e sbattuto sui giornali per una storia d'amore gay, si suicidò.

Nessun commento: