domenica 13 gennaio 2008

Il dr Alberto Silvestri oggi ci ha lasciato ...

Il dr Alberto Silvestri oggi ci ha lasciato ... la cosa migliore che posso fare per ricordarlo ... è linkare alcuni suoi interventi trovati in rete ... ciao Albero Silvestri!!!

Un incontro con il dott. Alberto Silvestri, che ha vissuto i cambiamenti della veterinaria italiana
Giovanni Comino

Fare un’intervista al Dott. Alberto Silvestri è come cimentarsi in un quadro d’autore.
Nato a Lanusei (NU) il 29/09/1924 , il Dott. Silvestri è un veterinario DOC: Veterinario Condotto, Veterinario Capo del Comune di Forlì, Responsabile dei Servizi Veterinari dell’USL 38 di Forlì, autore di ben 22 libri su zootecnia, zoologia, fauna e ambiente, fondatore della Pro Natura Forlì (poi trasformatasi in Federnatura), docente per dieci anni presso la Scuola di Specializzazione in Diritto e Legislazione Veterinaria, membro di commissioni ministeriali, presente ed attivo ai principali congressi ed incontri legati al mondo veterinario ed ambientalista e così via. L’elenco è assolutamente incompleto.
Eppure, nonostante questo curriculum, il collega Silvestri conserva, con la dignità e l’amore che caratterizzano i veri amanti della natura, due splendidi sentimenti di rispetto quasi religioso: quello per la professione veterinaria e per il suo ruolo nella società e quello per l’ambiente nel quale vive e convive il mondo animale e vegetale.
Il colloquio con Lui è un momento di serenità, all’insegna di gusti semplici e genuini: quando tratta gli argomenti a Lui cari, il Dott. Silvestri entra nell’argomento in punta di piedi, con rispetto, convinto che prima di parlare, occorre sempre osservare, ascoltare e riflettere.


Dott. Silvestri, lei per ragioni anagrafiche, ha “attraversato” tutti i mutamenti principali avvenuti nella professione e nelle Istituzioni veterinarie della seconda metà del XX secolo. Che cosa vuole sottolineare, in senso positivo e negativo, dei cambiamenti?

Ringrazio per l’opportunità che mi viene offerta ed entro nel merito ricordando, in premessa, il ruolo svolto da questa rivista voluta nel 1946 dalla “Federazione piemontese delle Associazioni provinciali veterinarie".
Nell'intera raccolta c'è la veterinaria italiana tra cronaca e storia nella seconda metà del Novecento.
Dopo gli anni immediatamente seguenti la fine della seconda guerra mondiale, che videro i veterinari impegnati nella cura della sterilità bovina finalizzata alla ricostituzione del patrimonio zootecnico nazionale decimato dalla guerra, il primo cambiamento rilevante fu apportato al servizio pubblico dal D.P.R. 11.2.1961 n. 264 che istituzionalizzava l'ufficio veterinario comunale.
Sino ad allora i veterinari comunali dipendevano gerarchicamente dall’ufficiale sanitario (medico, a capo dell’Ufficio d'igiene).
Si trattò dell'autonomia acquisita dalla categoria.
Il decreto prevedeva anche la figura del veterinario comunale capo con la qualifica di ufficiale di governo, equiparato all’ufficiale sanitario.
Quel decreto contemporaneamente elevò il servizio veterinario, nelle grandi città ed in particolare nei comuni capoluoghi di provincia, al rango di Divisione ponendolo sullo stesso piano di tutti gli altri servizi del comune. Fu un evento storico, purtroppo limitato ad alcune realtà regionali.
Un altro cambiamento in senso positivo è la posizione del servizio veterinario nell'organizzazione sanitaria nazionale (Legge 23/12/1978 n. 833) che tuttavia influisce, sotto certi aspetti, negativamente sull'efficienza del servizio nel suo complesso, allontanandolo dalla realtà operativa del territorio.


Cinquant'anni di ricerche di campagna e difesa della natura

Alberto Silvestri ha dedicato agli animali e all'ambiente gran parte della sua esistenza. Veterinario condotto nell'alto crinale dell'Appennino negli anni del dopoguerra e del miracolo economico, successivamente ha svolto mansioni pubbliche come capo responsabile dei servizi veterinari dell'Usl 38 di Forlì.
Già docente per molti anni presso la Scuola di specializzazione in Diritto e Legislazione Veterinaria della Facoltà di medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Milano è l'esponente, forse il più avanzato, della categoria dei medici veterinari nel mondo degli ambientalisti.
Per quattro anni vicepresidente e poi, dal 1979 al 1985, presidente della Federazione Nazionale Pro Natura, è stato per la stessa associazione direttore dell'Ufficio studi faunistici e venatori per un quindicennio. Ha occupato incarichi a livello nazionale e comunitario.

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