martedì 29 settembre 2009

Il problema è che in Italia, sfortunatamente, è pieno di italiani.

Il problema è che «... In Italia, sfortunatamente, è pieno di italiani.
Il cittadino italiano si è evoluto in questi anni.
Lo ha fatto nel senso letterale del termine, ovvero si è “adattato” all’habitat che lo circondava.
Ha capito che per sopravvivere deve adattarsi ad un sistema fatto di raccomandazioni e scambio di favori, di nepotismo, mazzette e ricatti.
Che per salire qualche gradino della scala sociale deve affinare l’italianissima arte della prevaricazione, della furberia, dell’egoismo.
Che deve imparare a curare minuziosamente i propri particolarissimi interessi, dimenticando la comunità.
Che per avanzare in carriera deve ingraziarsi il proprio superiore ridendo ad ogni sua battuta (quando basta).
Ha capito che non conta chi sei, ma chi conosci.

In qualche caso questa metamorfosi, questa mutazione, è avvenuta inconsciamente, altre volte scientemente.
Ogni italiano ha in se il gene modificato.
Ognuno di noi ce l’ha.
E se ci facciamo un attento esame di coscienza, onesto, ce ne renderemo conto.
Alcuni cercano di soffocarlo autosomministrandosi cultura e informazione critica in dosi massicce, recitando mantra a base di senso civico, onestà intellettuale, etica e moralità.
Ma non è facile, solo pochi riescono a debellarlo.
In genere si emigra.
L’aria di Paesi più civili pare che aiuti a neutralizzare l’azione devastante del gene mutante.
Davanti a questa mutazione così profonda come si può sperare che una persona qualunque, un non politico per intenderci, che parla di merito, di laicità, di bioetica, di energie rinnovabili e risparmio energetico, di flessibilità protetta, di formazione continua, di diritti di donne, omosessuali, immigrati, di rispetto delle libertà individuali, di democrazia partecipativa, di centralità dei circoli e della base nella vita di un partito, di informatizzazione per un più diretto e rapido coinvolgimento di tesserati e non, possa avere qualche speranza di vittoria.
Come si può pensare che abbia anche una sola possibilità se si considera che quando parla di questi temi non lo fa in modo fumoso, generico, di principio, ma lo fa in modo puntuale, dettagliato, preparato, con risposte asciutte, chiare, nette.
Con proposte concrete pure. .. »

Ah scusate ... il testo non è farina del mio sacco (è di un certo Massimo Marini) e si riferisce a Ignazio Marino candidato alla segreteria del PD ... (Ecco perché Marino non diventerà segretario del PD)

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